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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019
Madre - edita
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Tu, che mi dai dato la vita Troppo giovane Inesperta e spaventata Confusa. Avresti voluto amarmi. Il nostro aspetto è simile Ma il mio cuore sazio non è. Il rispetto ci unisce niente di più. Nè madre Nè amica Nè sorella Occhi che si scrutano e non comprendono Mani che si cercano e non afferrano In assenza di te sono cresciuta Ed ora che anch'io ho donato la vita Sento la pena di non averti vissuta. Immagine in artedigitale by ©Raffreefly
Petit clochard - edita
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Occhi grandi e neri di vulcano spento Il tuo corpo Così giovane, f ragile e forte al tempo stesso Il sorriso d i un bianco disarmante. Per un attimo s fioro la tua mano Così piccola che sta nella mia. Vorrei poterti stringere Parlar con te u na lingua che conosci Darti abiti che ti proteggano d al pungente freddo Offrirti il mio calore Il calore di una madre Di un padre Di una famiglia. Sorpresa osservo il tuo gioire p er pochi centesimi E le tue mani che mi sfiorano ancora Come volermi benedire E mi sento inerme. Vorrei donarti una carezza ma già ti allontani In cerca di vita. Immagine in artedigitale by ©Raffreefly
Short stories Follie del nuovo millennio - inedita
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La sento urlare, piangere e disperarsi. Impossibile capire, parla un dialetto stretto del meridione, forse siciliano. È seduta di fronte alla finestra aperta, in pieno dicembre, in mezze maniche urla e si lamenta. La gente per strada si ferma, imbarazzata chiede se ha bisogno di aiuto. Lei muta, con lacrime asciutte sbraita, quasi a cacciarli via oppure no, non si comprendono i gesti convulsi. Qualcuno cerca al telefono una delle figlie che furbescamente non si fa trovare. Sono tre le figlie in verità che evitano accuratamente. Si medita di chiamare il 118. Poi dietro l'angolo arrivano due uomini, marito e figlio. Calmi, con flemmatico passo entrano in giardino. Il figlio ha problemi psichici. Il marito sorridendo fa segno che la moglie è matta, quasi una preghiera per portare pazienza. Entrano. Lei s'acquieta. Chiude la finestra. Silenzio. Fino alla prossima volta. Il marito evade spesso da quella sorta di prigione dei matti. Evade per ore ed ore, va
Short stories Cullati tra le note - inedita
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Quando da piccina le domandavano cosa farai da grande, lei rispondeva "farò la musica". Impettita poi, alta appena un soldo di cacio, si posizionava al lato del pianoforte mentre suo padre suonava, gorgheggiando con voce squillante ed incantevole. Crescendo imparò a suonare il violino, struggente e sottile suono quasi del tutto uniforme sulle quattro corde, diventava particolarmente potente sotto le sue dita. Si era iscritta ai corsi pre-accademici con ottimi risultati, passò quindi al conservatorio e, superati i 180 crediti formativi, frequentava ora il corso specializzante biennale. Mariell ci metteva anima, anzi lo strumento stesso diveniva spirito e si librava nell'aria. Imparò diverse tecniche negli anni, il bariolage, il pizzicato, staccati rapidi, risposte ad eco, passaggi di corda, utilizzò la “scordatura”, largamente usata da Paganini, che consisteva nell’accordare diversamente le corde del violino, per facilitare passaggi altrimenti ineseguibili e virtuo
Short stories I biscotti di Bice - Una favola per Natale - inedito
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Il profumo di cannella si sparse velocemente nella stanza, quando Bice apri il forno per controllare la cottura dei biscotti. Ogni anno, la settimana che precedeva il Natale, Bice si chiudeva in cucina a impastare. I biscotti alla cannella erano un must, con biscottini alle mandorle, quelli al pan di zenzero, i brutti ma buoni con meringhe e nocciole. Non potevano mancare poi quelli ricoperti di cioccolato fondente e i befanini, aromatizzati al rum. Da che aveva memoria non aveva mai saltato un Natale, così pure sua madre e prima ancora sua nonna; era diventata una tradizione di famiglia che proseguiva da generazioni. I biscotti venivano portati in parrocchia la notte del 24 dicembre e tutte le persone dopo la santa messa, potevano farne una scorpacciata. Bice era una donna di mezza età, solare e positiva, sempre indaffarata in qualcosa: badava ai suoi animali, galline, conigli, caprette nane. I sette gatti randagi, che ormai tanto randagi non erano più e ai suoi tre cani. Usava
Short stories Sfide epocali, la storia - inedito
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Raccatto' i suoi quattro stracci al volo e chiuse la porta dietro di sé, avendo cura di lasciare le chiavi dell'appartamento sul mobiletto dell'entrata, accanto al telefono. "Tra due giorni al massimo faccio portare via tutto il resto" - disse con fare spedito Martina. Una convivenza burrascosa finita. Doveva andare così. Meglio per tutti. La dottoressa Martina Ponzi, psichiatra, era uno di quei medici dediti a curare le anime perse, ma quella del suo ex non l'aveva proprio capita e tanto meno curata. Solo liti furibonde con sprazzi di luce su un cielo eternamente tempestoso, durato 15 mesi. Si trasferì nell'alloggio accanto al suo studio, certo era un appartamento più piccolo rispetto a dove viveva prima, ma almeno era infinitamente più comodo per il lavoro e soprattutto era sola. Collaborava poi, con l'istituto di salute mentale della città che si trovava appena ad un isolato da lì, arrivata a questo punto, poteva farsi una bella camminata
Nell'oblio - inedita (Esperimento poetico)
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I giorni dell'abbandono Strappano dalla mente un suono Di melodioso e caldo sassofono. Qualcuno disse: senza radici non si vola Ormai niente più fiori nell'aiuola Nemmeno una nota di allodola tremula Ahi la fragilità delle certezze! Pari a inespugnabili fortezze Di boriose debolezze Il passo del vento Di burrascoso Libeccio sospinto È turbolento e ignaro strumento Poesia dal silenzio Profonda, intontisce come assenzio E resto, alliscio e snebbio nella calma dell'assenza. ~~~ Esperimento poetico - costruire una poesia con titoli di alcuni libri. "I giorni dell'abbandono" - "Senza radici non si vola" - "La fragilità delle certezze" - "Il passo del vento" - "Poesia dal silenzio" Immagine in artedigitale by ©Raffreefly
Dondolo - inedita
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Dondolo languida sullo spicchio d'argento Leggero canto del firmamento Come profumo di note d'amento O forse la nascita di un giuramento. Dondolo placida sullo spicchio d'argento Guardando in basso l'amarulento Giacciono e stridono le brutture del mondo Ma alla fine cadremo tutti sul fondo. Dondolo Sullo spicchio d'argento Con l'amena speranza Del risveglio dentro. Immagine in artedigitale by ©Raffreefly
Short stories In queste lune - inedito
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La neve ormai si sta sciogliendo e sgorgano quiete le acque del torrente, in questo luogo dimenticato da Dio dove solo la Natura e le sue leggi contano. Da qui, sento in lontananza l'ululato sommesso di un lupo, sta dichiarando la sua posizione, ma non ne sento altri di rimando, questo mi intimorisce un poco. Potrebbe fungere dunque come minaccia per altri branchi, una strategia arguta per l'eventuale pasto. Ho imparato a convivere con i loro affascinanti messaggi e ne ho visti tanti di lupi in queste lune. Conosco il branco, sei sono gli elementi, si aggirano discreti e schivi, li ho visti crescere. Il maschio alfa, fiero e attento ha marcato per bene il territorio intorno; fa coppia con una splendida giovane dagli occhi ambrati, è facilmente riconoscibile per l'orecchio frastagliato, segno indelebile di uno scontro. La coppia alfa a breve avrà i suoi cuccioli, ne sono sicuro, l'ho vista inquieta e con il ventre gonfio. Il capo è astuto, basa il suo status sulla