Recensione Amuleti
Critica del prof. Luciano Domenighini
Per definire questa raccolta poetica di Raffaella Amoruso si addice il termine di “florilegio”.
Un florilegio aggraziato, variopinto, fragrante, di una fragranza tutta femminile.
Invano vi si cercherebbero i risultati di una qualsivoglia scaltrezza letteraria, nella scelta dei lemmi e dei sintagmi, nell’architettura dei periodi, nell’invenzione delle immagini e delle similitudini, nella trama sintattica; invano vi si cercherebbero costrutti metrici preordinati.
Tutto il dettato sgorga spontaneo, fluisce libero come orgoglioso del proprio impeto, pago della propria energia sorgiva.
E’ questo vento di libertà, infrenato e arricchito di conturbanti fragranze, il valore aggiunto della raccolta.
E’ questo gaio e disinibito proclama di femminilità, intesa come fattore centrale e non marginale al mondo, percepita come risorsa e non come svantaggio, il suo filo conduttore.
La raccolta ha forma di prosimetro, con quattro rapidi incisi di prosa che si alternano a gruppi di brevi liriche a verso libero, ora titolate, ora senza titolo.
I connotati del linguaggio, sempre sciolto e diretto, sono alternanti fra momenti echeggianti stilemi letterari e passaggi vivificati dai modi sintattici e gergali del parlar comune.
Se l’universo femminile ne è il soggetto costante, svariate sono le angolazioni in cui è considerato:
dalla difesa della donna di “Urlo amaro”, accorata denuncia della violenza e degli abusi, alle fantasie “noir” di “Donna velata”, ad istantanee che fissano magiche sensazioni amorose (“Frutto della passione”, “Se tu vorrai”), a descrizioni d’’ambiente (“New Orleans”, “25 dicembre 2012”), a riflessioni autoanalitiche, ora riassuntive(“Tra sassi si snoda”), ora propositive (”Piccola volpe”), ora fortemente simboliche (“Petali sul cuore”).
Luciano Domenighini
Critica di Luca Calcagno
Scriveva Victor Hugo: «Se Dio non avesse fatto la donna,/ non avrebbe fatto il fiore». La citazione racconta appieno l’atmosfera che aleggia in Amuleti di Raffaella Amoruso. La Donna è l’oggetto e il destinatario del libro, come si legge anche dalla prefazione: «dalla parte del cuore… dalla parte delle donne sempre». Con tre versi che si ritrovano quasi all’inizio della lettura l’autrice rappresenta la contraddizione che il femminile reca sempre con sé: «donna/ fatiche e amore/ sospiri e gioia»; una contraddizione che è anche quella della creazione, alla Donna intrinsecamente legata. Opposizione è un altro modo per dire “sfacettatura”: in Amuleti troviamo un omaggio all’amazzone, donna guerriera, quando il lettore si era ritrovato poco prima di fronte a questi versi: «un po’ di trucco in più/ per mitigare il dolore…/ ma quell’occhio blu/ non è segno d’amore».
Un altro tema importante del libro è l’amore, anch’esso però ricondotto al femminile nei versi: «donando l’anima/ soltanto per amore», dove questo sembra assurgere al ruolo di unico motivo che spinge la Donna all’agire. Sul versante del sentimento ella mostra una virtù fonte di un’ulteriore analogia con la creazione: la pazienza, come si legge in Silente attendo. Ma l’amore si fa anche carnale in altri punti, così come si incarna anche in quello coniugale, vissuto però come una continua riconferma di un’affettuosa presenza: «aspettiamo così/ l’alba di un nuovo giorno. Mani tra le mani»; o un’armonia ritmica, una danza: «pulsare/ insieme/ danzando uniti».
C’è una certa materialità nella poesia di Raffaella Amoruso: i sentimenti vengono chiamati con il loro nome, ma si accompagnano molto spesso ad immagini immediate e materiche, fatte di mani che si stringono, oppure aspetti della natura. Questa senza dubbio è la co-protagonista della raccolta. Lo dimostrano gli haiku, brevi componimenti poetici di origine giapponese, le metafore come «l’espressione del volto era come il sole ad agosto» e le foto di fiori che accompagnano la raccolta. Insieme a brevi spunti di prosa gli elementi prima elencati sono testimoni di quantoAmuleti non è solo un testo di poesie, ma un qualcosa di più, poiché alla poliedrica autrice non è bastata nemmeno la parola scritta.
Una poesia sincera quella di Amuleti, che non si preoccupa di celebrare con un canto leggero quotidiani aspetti della vita; affrontare temi impegnati e sprofondare nel sentire umano.
Luca V. Calcagno
Il libro è stato poi tradotto in spagnolo
"Amuletos"
Le copertine sono state realizzate dall'artista stessa.
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