L'invisibile inferno di Bucarest - inedita

Un tombino come tetto tra le fogne dell'inferno. 
Dove ratti e scarafaggi sono la normalità 
Volti smunti e disperati privi d'ogni alacrita'. 

TRA IL GELO DELLA GENTE - DERUBATI DELL'INFANZIA 

Il sacchetto della colla
Fedele compagna i dolori allevia 
Nera zolla o gustosa ampolla che profuma di camelia. 

TRA IL GELO DELLA GENTE - DERUBATI DELL'INFANZIA 

Randagi e soli
Stesi tra i vicoli altri piccoli cuori 
Immobili, freddi
Verso un muto saliscendi. 

TRA IL GELO DELLA GENTE - DERUBATI DELL'INFANZIA 

Non un fiore, un saluto, una lacrima 
Invisibili di morte tantrica 
Sbattuti in fosse comuni come miseri noviluni. 

TRA IL GELO DELLA GENTE - DERUBATI DELL'INFANZIA 

Cruda realtà di Bucarest 
Lacrime asciutte ahimè 
Senza nemmeno un nontiscordardime. 

TRA IL GELO DELLA GENTE - DERUBATI DELL'INFANZIA 

Città dolente 
Eterno dolore. 
La vita, che  lentamente muore. 











Un vero peccato che questa poesia non sia stata compresa; scritta con tutta la rabbia possibile, ispirata dal libro. 

Vi suggerisco di leggere l’infanzia abbandonata in Romania nel libro
“I bambini delle fogne di Bucarest” di Massimiliano Frassi




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