Short stories Virtus - (inedito)

“La virtù è la condizione di coerenza dell'anima che rende degni di lode coloro che la posseggono, ed è di per sé degna di lode indipendentemente dalla sua utilità, da essa derivano le intenzioni, i pensieri, le azioni oneste, e, insomma, la retta ragione”
Così disse Cicerone e la scritta sul muro lasciò l'amaro in bocca a Lucy. "Già" - disse a voce alta accendendosi una sigaretta. Contemplo' ancora la massima, quasi a cercare la soluzione ai suoi problemi tirando ampie bloccate di fumo. 
Lucy non era proprio un esempio di vita: a dieci anni fu messa in orfanotrofio dopo la morte della madre, il padre non sapeva chi fosse e lei era cresciuta in fretta tra piccoli furti e qualche rissa di troppo, finì presto in riformatorio. Quando uscì, si innamorò perdutamente di uno spacciatore che, inevitabilmente, la portò sulla strada a fare il lavoro più antico del mondo. 
Il "grande amore" finì con la testa fracassata da parte di qualcuno più furbo di lui e lei, rimase sola, ancora una volta e continuò a fare il mestiere perché - diceva - è l'unica cosa che so fare bene. Aveva il cuore grande Lucy, nonostante la sua difficile vita non si era mai negata e, a modo suo, aveva sempre cercato di aiutare le persone più deboli e più scoraggiate di lei. 
Il quartiere dove viveva, Saint Denis, era poco distante dal piccolo parco dove lavorava solitamente; aveva preso in affitto un mini alloggio arredato in uno di quei palazzi affollati tipici della periferia. Era piccolo certo, ma decoroso e soprattutto non doveva dividerlo con nessuno. Attraversò il canale e salutò con un cenno del capo il suo amico Sam che già stava aprendo il bar. 
Aprì il portoncino, salì le strette scale e infilò la chiave nella toppa. Finalmente a casa, Job miagolando le corse incontro fecendo le fusa. Dopo una rapida doccia s'infilo' tra le lenzuola e Job s'intrufolo' accanto a lei, dopo tanti uomini era indubbiamente la compagnia migliore. 
Fece appena in tempo ad addormentarsi quando il suo cellulare squillo'. 
"Pronto" - rispose con voce assonnata e roca. Dall'altro capo del filo una voce squillante di donna chiese: " Lucy Dupois?" Lucy si sollevò su un gomito e cercò di connettere il cervello "Si, lei chi è?" - "Buongiorno signora, scusi il disturbo. Sono la segretaria dell'avvocato Martin, Valery Martin, le telefono per avvisarla che dovrebbe gentilmente presentarsi presso il nostro studio di Nizza domani mattina alle 10, le lascio l'indirizzo :27 Avenue Jean Medecin " - Lucy a quel punto era totalmente sveglia, parecchio innervosita e anche un po' stupita. -" E per quale razza di motivo dovrei venire? " - la segretaria scusandosi, si limitò a dirle che si trattava evidentemente di qualcosa di molto importante e che avrebbe fatto bene ad organizzarsi per arrivare in tempo all'appuntamento e, salutandola, riattacco'. 
" Nizza!? " - disse a voce alta accarezzando il soffice pelo di Job. La smorfia sul suo viso era quasi infantile, tra il disgusto e la sorpresa,  di chi vuole sapere ma ha una fottuta paura di cacciarsi nei guai. 
"Cazzo, sono quasi mille kilometri mi partirà una fortuna!  E poi? Che diavolo vuole da me questo avvocato? Una donna per giunta" - sbotto' alzandosi dal letto con veemenza, tanto che anche Job alzò il suo musino nero, sconcertato.  Nizza era fuori zona per lei, ci era andata una volta soltanto, qualche anno fa con un'amica. Erano state invitate ad una festa o festino che dir si voglia, erano state prelevate e ben pagate, da un autista e portate in questo lussuoso albergo in cui c'era un dipinto enorme e stupendo. Non conosceva altro di quella città. 
Innervosita si fece un caffè doppio e cercò di pensare a come poteva organizzare il viaggio. 
Si ricordò che l'indomani il bar di Sam sarebbe stato chiuso per il consueto riposo settimanale e le baleno' l'idea di chiedere a lui di accompagnarla, giusto per non fare il viaggio da sola e soprattutto per avere un testimone di fronte all'avvocato. Sorrise tra sé nel pensare a questa improbabile coppia: un gay e una puttana.

Sam in quel periodo era particolarmente affranto, dopo soli pochi mesi di convivenza il suo uomo l'aveva lasciato e lui, fortemente innamorato, non se ne dava pace. Forse la distrazione di un piccolo viaggio fuori porta avrebbe portato un briciolo di sollievo al buon amico. 
S'infilo' jeans e maglioncino a collo alto e andò a parlare con Sam. 
Il bar poco distante, era meta preferita dei giovani che amano i panini, nessuno li faceva buoni come lui, un panino davvero "merveilleuse". Dalla strada si avvertiva il profumo delle baguette appena sfornate che inevitabilmente aleggiava nell'aria come un invito per i più golosi. 
"Ciao Sam" - disse Lucy entrando nel locale dopo aver accarezzato un piccolo Schnauzer sale e pepe che stava uscendo con il suo padrone - "Hai un minuto?". 
Sam si sporse da dietro al bancone e sorridendo le disse "Ciao bella, che ci fai in piedi a quest'ora? Vieni sul retro". Lucy spiegò brevemente il motivo per cui era lì e attese impaziente una risposta. Sam la guardava con attenzione mentre si asciugava le mani e la risposta non tardò a venire : "Beh perché no? Domani avevo intenzione di chiudermi in casa e di rileggere tutti i messaggi di quello stronzo fino a strapparmi il cuore... Mi salvi da una giornata struggente e priva di colore. Si, ci sto. Tu guarda gli orari del treno io non ce la faccio, però ad una condizione, che si vada anche a fare shopping. Che ne dici? "
Rise sollevata Lucy e si precipitò a casa per organizzare il tutto. 
Prenoto' online due biglietti, partenza alle quattro del mattino, sarebbero arrivati a Nizza dopo cinque ore di viaggio circa, in largo anticipo quindi, ma non voleva certo arrivare in ritardo. Poi avrebbero avuto tempo a sufficienza per lo shopping, come promesso a Sam e sarebbero rientrati verso mezzanotte. 
"Et voilà" disse tra sé Lucy complimentandosi per l'efficienza. Ora il suo umore stranamente era migliorato, era infinitamente curiosa di sapere il motivo di quella insolita telefonata. 
Il treno a quell'ora di notte di un giorno lavorativo era semideserto, si accomodarono in silenzio e l'uno sulle spalle dell'altra si appisolarono.  Scesero alla stazione di Nizza che erano da poco passate le 9.15, l'aria tersa di aprile e il profumo del mare fecero respirare a pieni polmoni i due amici; guardandosi intorno alla ricerca di un taxi si sorrisero, come due bambini complici della medesima marachella. 
"Taxi!" -  Urlò Lucy agitando la mano.  "Cazzo!" - replicò poi vedendolo svoltare nella direzione opposta.  Un acuto fischio trapasso' i timpani di Lucy che girandosi verso il suo amico sorridendo disse :"Accidenti sei macho!". Il poderoso fischio fece fermare ai loro piedi un taxi e battendosi un "cinque" ci salirono. Il fulcro di Nizza è qui, lungo la via negozi, supermercati, centri commerciali , alberghi, gallerie d'arte, musei, spettacolari chiese, facevano girare la testa ai due amici che eccitati e sbalorditi da tanta bellezza sorridevano quasi inebetiti.  Una decina di minuti dopo, si trovarono nella Avenue Jean Medecin al numero 27, Lucy suonò al citofono dell'avvocato, schiarendosi la voce e mettendosi a posto l'abito, entrarono nell'atrio e presero l'ascensore posto alla loro destra, destinazione quarto piano. 
Mai nella loro vita avevano visto uno studio così enorme. "Cazzo, il mio alloggio forse  è grande come il loro bagno!" - Esordì Lucy guardando il soffitto finemente decorato. "Qui gira il grano amica mia e parecchio pure. Se aprissi un bar in questa zona forse riuscirei a guadagnare bene pure io" - Rispose Sam. 
Furono accolti da una giovane donna in un impeccabile tailleur blu notte, gonna a tubino  al ginocchio, camicetta bianca leggermente aperta dove si intravedeva appena una collanina d'oro con un piccolo crocifisso. Gentilmente li invitò ad accomodarsi, sarebbero stati ricevuti a breve.

La sala d'attesa aveva quattro comode poltrone in cuoio invecchiato, un divano dello stesso materiale e un grande tavolo in legno massiccio al centro. Il tappeto pregiato richiamava i colori del mare esattamente come una parete, su cui padroneggiava un immenso dipinto che la riempiva per intero. Ci si perdeva in quel quadro, gli spruzzi affrescati parevano veri, tanto da sentirne il profumo. La luce che emanava diffondeva pace. 
"Strategia psicologica" - pensò Lucy. Stretegia forse, ma che comunque aveva un suo effetto non indifferente, su persone come lei che nonostante tutto, della sensibilità aveva fatto il suo punto cardine. 
Alle dieci in punto la segretaria li fece accomodare nell'ufficio di Valery Martin. L'avvocato aveva l'aria di chi sapesse il fatto suo, non molto alta, capelli rossi tagliati cortissimi, occhi severi, scuri. Il completo pantaloni color avorio le donava chiarore, il diamante al dito poi, scintillava di riflessi inconsueti abbagliato dal sole che filtrava dalla finestra. 
"È un piacere conoscerla signorina Dupois" - disse l'avvocato porgendo loro la mano in segno di saluto. "Piacere mio, lui è un mio caro amico" - disse Lucy rivolgendosi a Sam. 
"Prego, accomodatevi." L'avvocato si sedette a sua volta dietro la scrivania e s'infilo' gli occhiali da lettura. "Dunque, cercherò di essere breve e diretta. Sicuramente ciò che sto per dirle signorina Lucy, la sorprenderà, spero piacevolmente. Conosco la sua storia, so che lei non sa chi sia suo padre, ma io si. Conosco bene il mio cliente, o per meglio dire, suo padre. È un uomo molto facoltoso di Montecarlo, un tempo direi anche molto potente e diciamo non particolarmente attratto dall'idea di fare il padre, tanto che, quando sua madre bonanima rimase incinta, lui non ebbe alcuna esitazione nel non riconoscere quella figlia che non voleva. Tanto più che sua madre non era proprio, come dire, del rango di suo padre. Senza offesa ovviamente, sto solo esponendo i fatti. " Lucy e Sam compostamente seduti di fronte a lei, stavano ascoltando con molta  attenzione per individuare dove sarebbe andata a parare. 
" Ora" - riprese l'avvocato " Il destino ha voluto che suo padre si ammalasse di una forma tumorale non operabile e da allora il mio cliente è cambiato in maniera esponenziale. Mi ha incaricato di cercarla per intestare a lei parte del suo patrimonio". 
Si guardarono increduli Lucy e Sam, sbigottiti e frastornati. 
"Come vede" - "continuò la Martin -" non tutti i mali vengono per nuocere. Potrebbe essere la svolta che aspettava, mia cara signorina Lucy. Per toglierla dall'imbarazzo le aggiungo che suo padre non vuole incontrarla, non vuole conoscerla, ma vuole a  modo suo alleviarle la sofferenza di quella che fino ad ora è stata indubbiamente una vita misera." 
E aggiunse :"Oggi pomeriggio alle 16.30 le farò vedere la sua proprietà,  prima non mi è possibile. Le carte sono già state depositate e qui" -  tentennando un mazzo di chiavi poste accanto al PC -  "ci sono le chiavi della casa."
Uscendo dall'edificio, Lucy e Sam erano sorprendentemente increduli e non facevano altro che chiedersi come diavolo poteva essere questa casa. E il padre? Chi era? Voleva mantenere l'anonimato, perché? Perché quel gesto? Probabilmente, pensò Lucy, per rimettersi in pace la coscienza. Sicuramente era un bastardo di prim'ordine e con quell'atto sarebbe morto tranquillo. 
Andarono a visitare poi la magnifica città di Nizza e si sedettero in un grazioso bar ordinando un paio di panini e due birre. 
"Gioia, sto pensando di aprire un bar in questa zona, qui non sanno cosa significhi fare un panino come Dio comanda! Dimmi se i miei sono come questi, ti prego!" - Sbotto ' Sam  addentando il suo sandwich. Presero infine un'altra birra a testa e un dolce,  poi si avviarono a fare il tanto desiderato shopping.
La zona pedonale e il centro città sono in continuo movimento. Sull’esempio delle grandi città internazionali, Nizza riunisce una cinquantina di marche e firme tra le più prestigiose : Louis Vuitton, Chanel, Hermès, Cartier, Armani, Ventilo, Façonnable, Lepage, Longchamp, Kenzo, Max Mara, Sonia Rykiel... e tante altre boutique in cui sono protagoniste originalità ed eleganza. Praticamente Sam stava letteralmente impazzendo e con una allegria contagiosa, trascinava Lucy dentro ogni singolo negozio, tra risate e buon umore. 
Ovviamente i prezzi erano inaccettabili per le loro misere tasche, però si divertivano a provare abiti e a scattarsi foto, come fossero delle star. 
Fecero anche una capatina al centro commerciale "Nice Etoile" dove, trovando prezzi più economici, riuscirono ad acquistare alcuni prodotti.  
Alle 16.25 entrarono nuovamente nell'ufficio dell'avvocato e insieme andarono nel garage sotterraneo dell'edificio, dove un nuovissimo Bmw nero li stava aspettando. 
La proprietà si trovava a Cap Ferrat, nella location più esclusiva della Costa Azzurra, una lingua di terra sul mare a pochi kilometri da Montecarlo.  
Valery Martin prese alcuni fogli dalla 24ore in pelle e, inforcato gli occhiali, iniziò a leggere: " La villa si sviluppa su tre piani ed è così composta: ingresso sul salone principale, di circa 80 mq, che offre una vista mozzafiato tra gli alberi ed il mare grazie alle ampie vetrate comunicanti con il terrazzo sul giardino. Sullo stesso piano sono presenti la cucina, realizzata su misura, ed una camera matrimoniale con bagno privato oltre ad un bagno ospiti. Dal salone, tramite un ascensore interno in cristallo o tramite una scala anch'essa in cristallo, si accede al piano inferiore che ospita tre camere matrimoniali, ciascuna con bagno privato. Le tre camere si affacciano sul giardino piantumato e sulla splendida piscina, che ha la peculiarità di utilizzare un impianto a raggi UVA per la pulizia e limpidezza dell'acqua senza ausilio di addittivi chimici. Allo stesso piano è presente uno studio iper-tecnologico oltre alla zona lavanderia.
Completa la villa un terzo piano di circa 90 mq, originariamente pensato come suite padronale servita da un ampio terrazzo con vista mare, lasciato a grezzo. 
La casa, rifinita in maniera impeccabile, è dotata dei più avanzati sistemi di domotica, antifurto, telecamere di sorveglianza, etc.
Completano la proprietà un box e 3 posti auto. Ecco qui le foto". 
Lucy e Sam non avevano parole, presero le fotografie, le guardarono a lungo; era decisamente molto di più di ciò che si aspettavano, molto, infinitamente di più. 
Lucy così, azzardo' una domanda e disse :"Chi è mio padre? Perché non posso saperlo. Va bene che non mi vuole conoscere ma ho il diritto di sapere almeno chi è o no?" 
"No" - rispose l'avvocato - "Il mio cliente ha espressamente detto che la proprietà andrà a lei solo se non farà domande o ricerche. Un consiglio che mi sento di darle signorina Dupois, lasci stare, si prenda ciò che le viene dato senza ribattere, è stato un colpo di fortuna, lasci perdere tutto il resto e si goda la nuova vita, perché, non ho finito, suo padre le lascia anche un conto in banca di tutto rispetto per smetterla una volta per tutte con la prostituzione e l'opportunità di ricominciare daccapo. Qui c'è il saldo. "
Lucy prese in mano quel foglio bancario e esclamò -" Porca puttana! Sarebbero miei questi soldi? Oh cazzo! Ma è davvero così, ne è sicura, miei!? "
Lucy non aveva mai visto in vita sua tanti zeri dopo una cifra, così tanti da fare fatica a leggerli. Non provava nulla per quell'uomo così magnanimo, ma il pensiero di vedere il suo volto non l'abbandonava. Fosse anche solo per una volta, una volta sola. 
Arrivati a questo punto ripensò alla sua vita balorda, era sempre stata una sbandata dai mille sogni. Non solo per colpa sua, certo, lei  non avrebbe voluto vivere in questo modo, ma aveva imparato l'arte di arrangiarsi per sopravvivere. Mai avrebbe pensato un giorno di poter entrare in una casa come quella se non come puttana; invece ora la ruota stava girando e parecchio in fretta. Ora, aveva una villa tutta sua e una cospicua somma di denaro, che avrebbe sicuramente fatto la differenza. 
Frastornata Lucy decise di tornare con Sam a Saint Denis per poi pianificare l'entrata ufficiale nella sua nuova dimora. 
"Gioia, te lo meriti" - disse Sam abbracciando la sua amica - "Oh si mia cara, fanculo tutto e tutti, te lo meriti eccome. Ti voglio bene gioia bella". 

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Era il 13 giugno quando Sam aprendo il suo bar alle sei del mattino, scorse nella buca delle lettere qualcosa. Aprì la cassettina ed estrasse un invito in fine pergamena. Lo lesse e si portò la mano alla bocca per fermare sul nascere un grido di gioia. La sua amica Lucy le aveva appena acquistato una piccola "sandwiches" a Nizza e lo invitava a trasferirsi da lei e continuava dicendo - "Sai, questa casa è così grande che io e Job ci perdiamo, mi piacerebbe dividerla con chi mi è stato vicino sempre. Ti aspetto. A presto Lucy." 

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“La virtù è la condizione di coerenza dell'anima che rende degni di lode coloro che la posseggono, ed è di per sé degna di lode indipendentemente dalla sua utilità, da essa derivano le intenzioni, i pensieri, le azioni oneste, e, insomma, la retta ragione”
Così disse Cicerone... 
Il modo perfetto di essere, perché a tutto c'è rimedio e a tutti noi è dato il modo di migliorare.


Immagine in artedigitale by ©Raffreefly 

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