Short stories Giulia by ©Raffreefly (inedito)
La brina luccicava sull'erba ai primi raggi di un giorno qualunque.
Giulia si alzò dal letto caldo con entusiasmo adolescenziale, si guardò allo specchio e sorrise.
No, non era un giorno qualunque, era per lei, una mattina d'inverno speciale. Tra poco avrebbe incontrato la sua anima, la metà della mela, colui il quale le avrebbe donato l'amore impossibile. Già, perché sapeva bene che non sarebbe potuto durare; sapeva perfettamente che ciò che stavano per fare, insieme, era quanto più sbagliato si poteva immaginare, ma sapeva anche che non avrebbe potuto rinunciare a lui, non ora almeno.
Un poco ci credeva, si, ci credeva alle parole che lui le sussurrava ogni giorno per telefono. Non si erano mai visti, mai incontrati prima, ma lei sentiva la sua anima aprirsi ogni volta che la voce calda di lui la sfiorava. Sensuale, dolce, affascinante la prendeva ogni volta, era come fare l'amore. All'unisono i loro sensi si accendevano. Si desideravano. Ne avevano bisogno.
Nulla e nessuno li avrebbe fermati.
Quel mattino, si preparò con cura. Non voleva apparire, ma dare soltanto un briciolo di risalto alle sue curve con una malizia infantile; un trucco leggero, una gonna al ginocchio comoda, una camicetta di pizzo. Niente tacchi, sarebbero stati d'impiccio, ma un paio di stivali a metà coscia con tacco basso. Niente biancheria intima. Maliziosamente desiderabile ma all'apparenza decisamente normale.
Avevano deciso di darsi appuntamento in un luogo assai insolito. Non potevano farsi vedere insieme, troppo conosciuti in città, troppe persone avrebbero capito.
L' avevano scritto in fronte quanto si amavano. Le rispettive famiglie sarebbero venute a conoscenza e avrebbero creato problemi. L'unica cosa che non volevano era proprio far soffrire i propri partner e i propri figli. Era una cosa loro, soltanto loro ed era necessaria come l'aria che respiravano. Non potevano fare a meno l'uno dell'altra. Erano in simbiosi. E questo era il loro momento, unico e irripetibile.
Una volta sola, si dissero. Una volta soltanto.
Aveva paura Giulia. E se quell'uomo a lei sconosciuto si fosse rivelato un maniaco? "Devi essere totalmente pazza" - si disse ad alta voce mentre metteva in moto l'auto. Pazza, si. Si sentiva come una quindicenne al primo appuntamento. Il cuore le rimbalzava, lo stomaco era in subbuglio. I suoi occhi guizzavano e quando vide l'auto di lui, tutto si fermò. Tutto intorno a lei si fermò d'incanto.
Scorse una figura maschile scendere dall'auto, vestito di scuro, casual, sfodero' il migliore dei sorrisi. Giulia riprese la padronanza di sé, sicura, elegante, scese dalla vettura sorridendo a sua volta. Si guardarono negli occhi a lungo, senza proferire parola. Poi, lei distrattamente accarezzo' i riccioli neri e folti dell'uomo e finalmente le loro labbra si nutrirono di quella linfa che tanto avevano desiderato.
Scorse una figura maschile scendere dall'auto, vestito di scuro, casual, sfodero' il migliore dei sorrisi. Giulia riprese la padronanza di sé, sicura, elegante, scese dalla vettura sorridendo a sua volta. Si guardarono negli occhi a lungo, senza proferire parola. Poi, lei distrattamente accarezzo' i riccioli neri e folti dell'uomo e finalmente le loro labbra si nutrirono di quella linfa che tanto avevano desiderato.
Incontrarsi in auto, un mattino d'inverno, con temperature a meno 7, in una stradina nascosta da alti arbusti, accanto al lago, era pura follia. Eppure, lì si sentivano al sicuro. Facevano parte della natura: solo il canto degli uccelli, un raggio di sole che malinconico trafiggeva i loro sguardi, le cristalline acque gelide e le loro risa che echeggiavano. Felicità. Nei loro occhi trasparenti, nelle mani che si cercavano, nei baci sempre più appassionati, c'era una storia d'amore immensa e che pareva potesse durare oltre l 'infinito. Fecero l'amore. Una, due, tre volte. Giulia non riusciva a smettere di desiderarlo. Si muoveva sinuosa sopra di lui, percepiva ogni movimento all' interno del suo corpo. Calda l'onda che l'invase per l'ennesima volta la fece sentire viva e nonostante tutto, serena.
Il tempo a loro disposizione purtroppo stava per terminare, dovevano indossare la maschera nuovamente e tornare alla realtà. "Non ci sarà una seconda volta, lo sai vero?" Disse lei appoggiando la fronte sulla spalla di lui, quasi a sperare di non averlo mai detto. "Farò tutto ciò che vorrai amore mio. Io ho bisogno di te quanto tu hai bisogno di me. Lascio a te la decisione di rivederci oppure no. Sappi che ti amo e che rispetterò le tue scelte". Rispose lui stringendola più forte.
Si salutarono con un groppo in gola, ma sicuri che si sarebbero sentiti per telefono ancora e ancora.
Rientrando Giulia pensò intensamente a ciò che era accaduto, così tanto che riuscì a sentire il profumo della pelle indorata d'amore. Controllo' nello specchietto se aveva ancora una parvenza di trucco, si aggiusto' i capelli e sorrise. "Come una puttana, in macchina" - disse ad alta voce. - "come una puttana" -
Immagine in artedigitale by ©Raffreefly
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